Cambiamenti climatici: cosa fare?

Il dibattito sui cambiamenti climatici è sempre più attuale e riguarda ognuno di noi. I cambiamenti climatici dipendono dalle nostre scelte e hanno impatti molto forti sulla nostra salute e su quella del Pianeta.

Il clima sta davvero cambiando? E quali sono le cause?


I cambiamenti climatici sono reali e sempre più evidenti e documentati. Sono molti i parametri che vengono presi in considerazione per monitorarli, dalla frequenza dei fenomeni atmosferici fino all’incidenza di eventi estremi come trombe d’aria, ondate di calore, alluvioni e siccità. 

La modificazione del clima più evidente, però, è il continuo e pluridecennale innalzamento della temperatura media terrestre (riscaldamento globale), che a causa dell’attività umana si sta verificando ad una velocità nettamente superiore rispetto alle normali variazioni climatiche determinate dalle forze naturali. 

C’è una profonda differenza, infatti, tra cambiamenti climatici e variazioni climatiche.

Le variazioni climatiche caratterizzano da sempre la storia del nostro Pianeta e dipendendo da cause naturali. I cambiamenti climatici, invece, comprendono tutti quei fenomeni che derivano dalle attività umane. In particolare, la causa principale del riscaldamento globale è l’aumento dei gas ad effetto serra rilasciati in atmosfera come conseguenza dell’utilizzo di petrolio o gas metano per la produzione di energia, calore e carburante per i mezzi di locomozione. Queste sono le attività più note e conosciute, ma non sono le sole. I gas serra vengono prodotti anche quando coltiviamo, quando bruciamo o distruggiamo le foreste per far spazio ai raccolti, quando alleviamo gli animali, quando trasformiamo, imballiamo e trasportiamo il cibo da una parte all’altra del globo, e quando accumuliamo rifiuti nelle discariche. Il sistema alimentare è responsabile di fino al 37% delle emissioni totali.


L’impatto dei cambiamenti climatici

I cambiamenti climatici influenzano la nostra vita in molti modi, con un impatto su:

salute delle persone, con conseguenze che possono manifestarsi a breve come a lungo termine (ad esempio, morti per eventi metereologici estremi, problemi respiratori e cardiovascolari dovuti all’inquinamento atmosferico, diffusione di malattie come la malaria o il dengue); 

produttività dei raccolti agricoli e l’accesso al cibo di buona qualità e in quantità sufficiente, fenomeni che nelle aree più povere del mondo sono causa di carestie, fame e, conseguentemente, di conflitti e migrazioni;

disponibilità di acqua per le persone, le piante e gli animali;

caratteristiche dell’ambiente in cui viviamo, con conseguenze come lo scioglimento dei ghiacciai e il connesso innalzamento del livello dei mari, e la progressiva desertificazione di vaste aree terrestri;

sopravvivenza degli organismi in determinati contesti, compromettendo la biodiversità e favorendo al contempo la diffusione di nuove specie invasive.


Cosa possiamo fare per contrastare i cambiamenti climatici?

I cambiamenti climatici sono ormai riconosciuti come la crisi ambientale più urgente

L’accordo di Parigi del 2015, confluito poi nell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, ha stabilito un obiettivo importante e ambizioso: limitare a 1,5° l’aumento medio della temperatura del Pianeta.

Risulta evidente che questo è un obiettivo raggiungibile solo grazie all’impegno globale congiunto di imprese e istituzioni, ma anche i cittadini possono svolgere un ruolo chiave, a partire dai più piccoli gesti quotidiani. Diminuire il proprio impatto sull’ambiente è infatti una questione di buone abitudini. Sono molte le scelte che tutti noi possiamo compiere ogni giorno per contrastare i cambiamenti climatici. 


Ecco 4 regole chiave per ridurre le nostre emissioni di gas serra:

mangiare in modo sano e sostenibile optando per una dieta varia e bilanciata basata sul consumo di alimenti di origine vegetale, stagionali e a basso impatto ambientale, e facendo attenzione ad evitare gli sprechi;

risparmiare energia, riducendo i consumi per illuminazione, condizionamento e riscaldamento, ed eliminando gli sprechi negli ambienti domestici e lavorativi, ad esempio evitando lo stand-by degli elettrodomestici e staccandoli dalla corrente ogni volta che è possibile farlo;

utilizzare mezzi di trasporto sostenibili come auto ecologiche, mezzi pubblici, biciclette e car sharing, preferendo quando possibile il treno all’aereo;

ridurre i propri rifiuti, eliminando il più possibile gli imballaggi, riutilizzandoli e riciclando nel modo più corretto i materiali utilizzati.