Come ridurre l’impronta idrica facendo le giuste scelte a tavola
La maggior parte del consumo d’acqua a livello globale avviene in ambito agricolo, per produrre i cibi che ogni giorno mangiamo. Adottando una dieta sostenibile possiamo tutti contribuire alla salvaguardia di questa importante risorsa. Ecco come fare.
Negli ultimi 50 anni la domanda di acqua è cresciuta in modo evidente a causa dell’aumento della popolazione e dei nuovi stili di vita. È aumentato quindi, inevitabilmente, anche lo stress idrico: secondo le stime più recenti, 3,2 miliardi di persone nel mondo vivono in aree agricole caratterizzate da carenza d'acqua elevata o molto elevata, di cui 1,2 miliardi (circa un sesto della popolazione mondiale) in aree dove la scarsità idrica è estrema1.
In questo senso, l'agricoltura gioca un ruolo chiave. A livello globale, l’agricoltura utilizza infatti il 70% dei prelievi di acqua dolce disponibile per l’irrigazione2, e causa il 92% dell’impronta idrica dell’umanità3.
Tutto ciò che arriva sulle nostre tavole richiede, per essere prodotto, l'utilizzo di acqua. Non tutti i cibi, però, hanno la stessa impronta idrica. Qualche esempio? 4 Per produrre un chilo di verdura servono 336 litri di acqua, per un chilo di legumi essiccati ne servono circa 4.615, per un chilo di carne di maiale 6.299 e addirittura 15.139 litri per produrre un chilo di carne di manzo.
Numeri che devono spingere tutti a riflettere su quanto sia prezioso “l’oro blu”, soprattutto considerando che la sua salvaguardia è una questione che ci riguarda tutti da vicino, dato che la quantità annuale di risorse di acqua dolce disponibili per persona è diminuita di oltre il 20% negli ultimi due decenni5, e che il bacino del Mediterraneo è indicato come uno degli hotspot mondiali dove si verificherà una maggiore riduzione delle risorse idriche disponibili.
Consigli per ridurre l’impronta idrica a tavola
Ogni giorno beviamo mediamente due litri d’acqua, ma ne consumiamo una quantità decisamente più rilevante attraverso il cibo che mangiamo. Si tratta dell’acqua “nascosta” utilizzata per produrre quest’ultimo e che, cambiando le nostre abitudini, potremmo risparmiare. La quantità di acqua che “consumiamo” a tavola può infatti subire oscillazioni molto importanti in base alla dieta che adottiamo. Un pasto sostenibile richiede all’incirca 1.000 litri di acqua per la produzione degli alimenti che lo compongono, rispetto ai circa 3.000 litri richiesti da un menù non sostenibile e maggiormente “idrovoro”6.
Immaginate di fare, in un giorno, 80 lavatrici a pieno carico, oppure 33 docce da 10 minuti ciascuna. Compiendo una di queste attività consumereste circa 4.000 litri di acqua: lo stesso quantitativo che si potreste arrivare a risparmiare in un solo giorno, adottando una dieta sostenibile rispetto ad una non sostenibile.
A partire dalle nostre scelte a tavola, possiamo dare un contributo rilevante alla riduzione della nostra impronta idrica. Ecco alcuni consigli, semplici ma efficaci, per agire in questo senso senza rinunciare al piacere del buon cibo:
1. Adotta una dieta ricca di verdura, legumi, frutta e cereali integrali → i prodotti di origine animale hanno generalmente un impatto maggiore sulle risorse idriche rispetto ai prodotti vegetali. In media, l'acqua necessaria per produrre 1 kg di carne bovina è quattro volte di più di quella per necessaria per il pollame, più di sei volte maggiore di quella per il pesce, nove volte più grande di quella utilizzata per i cereali e quarantacinque volte più grande di quella per le verdure. L'adozione di una dieta sostenibile ricca di verdure, frutta, legumi e cereali integrali consente di risparmiare fino a circa 2.000 litri di acqua per singolo pasto rispetto a un menu a base di carne.
2. Riduci gli sprechi alimentari → ogni volta che sprechiamo il cibo, stiamo “buttando via” anche tutta l’acqua che è servita per produrlo: sprecando meno, potremmo contribuire a migliorare la sicurezza alimentare e ad alleviare la pressione sulle risorse naturali, come l’acqua, che sono state utilizzate proprio per produrre il cibo che mangiamo7.
3. Bevi molta acqua, preferendo, quando possibile, l’acqua di rubinetto → bere da una bottiglia riutilizzabile garantirebbe un grande risparmio di acqua (oltre che una riduzione dell’inquinamento legato alla plastica monouso): per ogni bottiglia da 1,5 litri di acqua che acquistiamo, infatti, ne consumiamo ulteriori 1,9 litri impiegati per le operazioni di imbottigliamento, i processi industriali, l’imballaggio e il trasporto8.
4. Lasciati ispirare → il ricettario sostenibile Su-Eatable Life contiene tantissime ricette, da cui trarre ispirazione per mangiare ogni giorno in maniera sana e sostenibile. Provale!
Il Pianeta ringrazierà.
1 FAO SOFA 2020. http://www.fao.org/3/cb1441en/CB1441EN.pdf
2 FAO SOFA 2020. http://www.fao.org/3/cb1441en/CB1441EN.pdf
3 BCFN Europe and Food.
4 Dati Su-Eatable Life: https://doi.org/10.1038/s41597-021-00909-8
5 FAO SOFA 2020. http://www.fao.org/3/cb1441en/CB1441EN.pdf
6 Dati Su-Eatable Life.
7 Mekonnen, M. M., & Gerbens-Leenes, W. (2020). The water footprint of global food production. Water, 12(10), 2696.
8 Niccolucci et al., 2011.