Dal campo alla tavola: quanta acqua è necessaria per produrre i cibi che mangiamo?

L’acqua è un bene prezioso che va tutelato, a partire dalla scelta degli alimenti che scegliamo di consumare quotidianamente. Ecco una piccola guida agli impatti delle diverse tipologie di cibo, per indirizzarci verso una dieta meno “idrovora” e più sostenibile.

L’acqua che beviamo (2 litri in media al giorno), è solo una piccola parte di quella che - più o meno consapevolmente - consumiamo ogni giorno. Al consumo diretto (per lavarsi, cucinare, pulire o innaffiare le nostre piante, che varia dai 20 ai 50 litri) va aggiunto infatti quello indiretto, che passa attraverso l’acqua “nascosta” necessaria per produrre i beni e i servizi che utilizziamo e il cibo che portiamo sulle nostre tavole ogni giorno, il quale a sua volta necessita, per essere prodotto, di variabili quantità di acqua.

La somma di tutti questi consumi rappresenta, per ogni individuo, la sua impronta idrica quotidiana. Quella italiana, complessivamente, è di circa 6.300 litri consumati per persona al giorno, un dato che risulta essere di 1,65 volte più alto rispetto alla media globale1.

Impronta idrica e cibo
Pur dipendendo, come appena visto, da diverse variabili, il 90% dell’impronta idrica di ciascuno di noi è però determinata dal cibo che porta in tavola2. L’acqua che “mangiamo” è nettamente superiore a quella che beviamo: seppur non rendendocene conto, ogni giorno portiamo a tavola cibi che, per essere prodotti, necessitano di grandi (in alcuni casi, enormi) quantità di acqua.

Ma quali sono gli alimenti che gravano di più sulle risorse idriche del nostro pianeta? Quanta acqua è mediamente necessaria per produrre gli alimenti che consumiamo? Ecco una piccola panoramica3.

I numeri della carne
La carne è l’alimento maggiormente “idrovoro”. La sua impronta idrica è legata principalmente all’acqua necessaria per l’alimentazione del bestiame, ed è influenzata da diversi fattori, che vanno dal sistema di produzione impiegato alla composizione e origine del mangime utilizzato. Mediamente, a livello globale, per produrre un chilo di carne di origine bovina servono 15.139 litri di acqua. Più di quanto ne servano per produrre la stessa quantità di carne di agnello (10.412 litri), maiale (6.299 litri) e pollame (3.960 litri). 

Altri prodotti di origine animale
In ordine decrescente per impronta idrica, alla carne seguono gli altri prodotti di origine animale come il formaggio (5.253 litri per kg prodotto), le uova (2.562 litri) e il pesce (2.314 litri).

Cereali, pane e pasta
Anche per quanto riguarda i cereali e loro derivati, come pane e pasta, l’impronta idrica varia in base alla provenienza e alle modalità di coltivazione adottate, oscillando tra i 902 litri medi necessari per produrre 1 chilo di pane, ai 1.509 litri della pasta, fino ai 1.597 litri del riso.

Frutta, verdura per un'alimentazione amica dell'ambiente
La produzione di frutta e verdura richiede, nella maggior parte dei casi, uno sforzo idrico nettamente inferiore a quello degli alimenti di origine animale: per produrre un chilo di verdura occorrono, in media, 336 litri di acqua, mentre per produrre la stessa quantità di frutta ne sono necessari in media 748. Un consumo di acqua maggiore è richiesto per produrre i legumi (4.165 litri), mentre patate e tuberi sono fra gli alimenti con la minore impronta idrica in assoluto (287 litri).

Per ridurre la propria impronta idrica a tavola basta poco
Seppur indicativi della media globale, i numeri che abbiamo appena visto non possono essere trascurati. Per il benessere del Pianeta è quindi fondamentale che ognuno di noi segua un’alimentazione sana, equilibrata e sostenibile. Bilanciando gli alimenti durante i pasti e limitando la frequenza degli ingredienti meno vantaggiosi per ambiente e salute a favore di quelli più sostenibili, potremmo ridurre l’impronta idrica europea del 23%4 ed essere tutti parte di un cambiamento globale.

Questo significa che tutti abbiamo la possibilità di fare la differenza: basta fare scelte giuste e consapevoli. L’acqua è una risorsa preziosa: preserviamola


1 Hoekstra 2015 in The water we Eat, Antonelli and Greco (eds), Springer.
2 Hoekstra 2015 in The water we Eat, Antonelli and Greco (eds), Springer.
3 Dati Su-Eatable Life: https://doi.org/10.1038/s41597-021-00909-8 
4 Vanham, D.; Mekonnen, M.M.; Hoekstra, A.Y. The water footprint of the EU for different diets. Ecol. Indic. 2013, 32, 1–8.